Giorgia Fantin Borghi: “Il matrimonio una festa dei 5 sensi”

di Vincenzo Parisi

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«Organizzare un matrimonio è qualcosa di simile al comporre musica, con poche note possiamo creare un piccolo capolavoro ed ogni sposa potrà cercare il proprio autore preferito». Così Giorgia Fantin Borghi, tra le wedding planner più ricercate d’Italia (www.giorgiafantinborghi.com), svela uno dei segreti del mestiere più cool degli ultimi tempi. E quello che emerge dalle sue parole è un vero e proprio stile di vita, perché il perfetto giorno del “Sì” – secondo lei – è un mix che coinvolge tutti e cinque i sensi. Come la vita, appunto.

Come ha iniziato per diventare la wedding planner di successo che è?
«Dopo quasi dieci anni passati in una grande multinazionale americana, avevo imparato a gestire eventi di ogni tipo e iniziavo a ricevere parecchie richieste di chi, fidandosi della mia professionalità e del mio gusto, mi domandava di seguire l’organizzazione del proprio matrimonio o di quello del proprio figlio. Così, mi si è dischiuso un mondo totalmente diverso dove, oltre al tratto prettamente organizzativo, c’era da gestire il lato più squisitamente intimo ed emotivo legato alla solennità del momento. Inizialmente, non è stato esattamente semplice, mi rendevo conto del fatto che si trattava di uno “sport” totalmente diverso.  Lasciata l’azienda, dunque, per un paio d’anni ho deciso di affiancarmi a chi già si occupava di matrimoni, cercando di fare esperienza pratica e nel frattempo preparandomi su tutto ciò che era legato alle regole del cerimoniale e del galateo del matrimonio. Da qualche anno sono stata ammessa all’Associazione nazionale cerimonialisti enti pubblici, eppure mi rendo conto che, anche in materia di matrimoni, non si finisce mai di imparare».

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Come è cambiato il matrimonio negli ultimi anni?
«La nostra epoca è caratterizzata dall’idea del matrimonio come momento “stra-ordinario” e con questo intendo letteralmente “fuori dall’ordinario”. Si ricerca spesso di rendere assolutamente memorabili gli istanti considerati più salienti, con dettagli in grado di stupire, quasi sbalordire, i propri ospiti. Questo accade anche se le coppie sono già alle seconde nozze, occasioni in cui è sempre più numerosa la presenza degli altri componenti della famiglia: dai figli ai piccoli amici a quattro zampe. La tendenza, rispetto al passato, è sempre di più quella di celebrare le nozze nel tardo pomeriggio per poter conferire all’evento un tono serale e quindi più elegante, quasi da gran ballo, con festa danzante da concludere solo a tarda – anzi, tardissima – notte. Ecco perché spesso gli sposi cercano di avere un occhio di riguardo per gli ospiti che devono rincasare a fine ricevimento, dando loro la possibilità di rientrare con l’ausilio di servizi di trasferimento privato riservati per l’occasione. Riscontriamo, quindi, una certa maggiore attenzione per le esigenze altrui, più che per le proprie. Altruismo? No. Caro, vecchio “buon ricevere”».

Matrimonio Made in Sicily. Quali sono gli elementi essenziali?
«Sicilia è sinonimo di solarità, cultura (anche culinaria) e tradizione, tutti elementi irrinunciabili per l’organizzazione delle nozze. Tre aspetti ai quali non rinuncerei per nulla al mondo dovendo organizzare un matrimonio in questa bell’Isola sono senza dubbio: il colore e l’allegria travolgenti dei tipici carretti siciliani; il profumo penetrante, un po’ aspro e un po’ zuccherino, degli agrumi del luogo; e per finire le prelibatezze dolciarie famosissime in Italia e all’estero. La ciliegina sul cannolo? Una trascinante tarantella per coinvolgere tutti gli ospiti».

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Ci sono delle differenze tra le richieste che le arrivano dagli sposi del Nord e del Sud?
«Generalmente la differenza principale sta nel tempo da trascorrere a tavola e nell’attenzione alle tradizioni, locali e familiari. Al Sud siamo ancora legati al ricevere come si faceva una volta, offrendo banchetti luculliani e particolarmente imponenti, spesso protraendo il pasto al tavolo ben oltre le tre ore. La richiesta, nel Mezzogiorno, è per un menù che offra una certa differenziazione, ma che spesso tende a concentrarsi su specialità regionali, anche preparate al momento. I balli sono parte integrante della cena e al taglio della torta, oltremodo spettacolare, si arriva parecchio dopo la mezzanotte. Al Nord, invece, considerando un’usuale struttura del ricevimento, abitualmente gli sposi richiedono un aperitivo vario e abbondante che possa proporre anche specialità enogastronomiche rare e pregiate, spesso mutuate dalla ricerca culinaria particolarmente creativa. Si passa poi ad una cena di poche portate – anche solo tre piatti – ed al taglio (e servizio) della torta organizzato in piedi e in un luogo separato rispetto alla cena. Simultaneamente all’apertura del buffet dei dolci si apriranno le danze scatenate, che potrebbero protrarsi fino alle nuove luci dell’alba quando, con cappuccino e croissant (o con una spaghettata aglio e olio) anche gli irriducibili si congederanno dagli sposi».

Come sono cambiati esigenze e stile delle spose contemporanee?
«La sposa contemporanea desidera essere “principessa”, ma al tempo stesso non perdere la freschezza e quel sex appeal tipico delle fanciulle dei nostri giorni. Sceglie un abito quasi sempre tradizionalmente bianco, però versatile e trasformabile, adattabile alle varie esigenze del momento, per meravigliare i propri ospiti ed essere sempre adeguata al singolo momento. Bastano poche accortezze – un accessorio, un cambio di scarpa o un tocco di colore – per rendere la sposa diversa dal momento precedente e soddisfarne le esigenze di donna versatile ed eclettica».

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Quali sono le richieste più strane in cui si è imbattuta nel corso della sua carriera?
«Ricordo una coppia di sposi che non desiderava assolutamente effettuare il classico taglio della torta. Così ho  proposto loro di realizzare una piramide di Champagne, resa ancor più spettacolare dal un light design degno di questo nome. Si sono quindi esibiti in un super brindisi con i loro ospiti, con tanto di stappo di cinque Magnum di Champagne. Spettacolare e davvero divertente! Non molti anni fa, poi, un’altra coppia di sposi mi disse che desiderava un matrimonio dal sapore molto milanese: fu così che creammo un menu ad hoc, rivisitando le pietanze tradizionali con l’aiuto di un rinomato chef stellato, presentando agli invitati non solo piatti moderni seppur di tradizione meneghina, ma perfino un menu tutto scritto in dialetto milanese. Pensate che l’entrée, un’interessante cialda-risotto allo zafferano, prevedeva la degustazione senza l’uso delle posate che, per l’appunto, furono portate al tavolo solo per il piatto successivo, con gran divertimento di tutti».

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In fatto di allestimenti, invece, quali sono le tendenze più attuali?
«Sono principalmente due. La prima, rivolta al lusso e alla ricerca dell’oggetto prezioso, predilige un allestimento nei toni dell’oro, mescolato anche con colori tenui, creando atmosfere scintillanti e sofisticate, dove ogni dettaglio riveste una notevole importanza: dalla forma del tavolo al bordo di piatti e bicchieri, dal ricamo del tovagliolo al cristallo delle brocche usate per l’acqua al posto delle orribili bottiglie. La seconda, invece, è guidata dall’amore per tutto ciò che è vintage: tavoli di legno e pizzi d’ispirazione francese, vetri molati della nonna e fiori di campo per le decorazioni; il tutto reso più raffinato ed elegante attraverso l’utilizzo di tessuti e vasellame di buona qualità e di un layout delle postazioni food davvero ben studiato. A chi si approccia ora alle grandi fatiche dell’organizzazione di un matrimonio posso ricordare che una buona impressione del vostro evento nasce anche dal ricordo che riuscirete a lasciare toccando i cinque sensi fondamentali…».

Così, lei suggerisce di stimolare negli invitati tutti e cinque i sensi: il gusto, la vista, il tatto, l’udito e l’olfatto. Come riuscirci?
Partiamo dal gusto: la qualità del cibo offerto è di fondamentale importanza, ma ricordate che sempre più spesso è doveroso provvedere alle varie necessità alimentari anche con una certa varietà di pietanze che non solo accontenti i vostri ospiti ma che li riempia davvero di coccole e attenzioni, facendo loro vivere una vera esperienza culinaria. Poi c’è la vista: creare l’atmosfera giusta è indispensabile, in questo vi viene incontro una buona illuminazione architetturale, capace di esaltare i lati migliori della vostra location minimizzandone i difetti. Non tralasciare neppure l’udito: musica, musica, musica; sempre diversa e adattabile al momento, per fare da colonna sonora – non invasiva – al vostro giorno più bello. E ancora, il tatto: anche ciò che si tocca ha la sua importanza, quindi attenzione ai materiali! Un tessuto corposo e ben stirato per la tovaglia o un cartoncino di buona qualità per i menù al tavolo potrebbero fare la vera differenza. Infine, l’olfatto: un piccolo trucco per la chiesa è di spruzzare la carta dei libretti Messa con qualche goccia di delicato profumo; questo aiuterà gli ospiti alla concentrazione, avvolgendoli in un’area morbida e impalpabile».

Insomma, l’organizzazione di un matrimonio oggi è tutt’altro che rose e fiori. Sarà forse questa la ragione per cui è meglio affidarsi ad un wedding planner?
«L’organizzazione di un matrimonio richiede una notevole dose tempo, determinazione e resistenza ad una sorta di “affaticamento decisionale”, oltre ad una certa risolutezza nel distinguere e scegliere tra prodotti e servizi spesso di un notevole valore economico. Poter fare affidamento su un professionista che tutto questo lo fa per mestiere significa potersi concedere il lusso di lunghi momenti di riflessione anche sui singoli dettagli, senza perdere di vista la visone generale del progetto e soprattutto senza affanno. La visione d’insieme, infatti, è spesso ancor più importante dell’attenzione ai dettagli che, per chi fa questo lavoro, è assolutamente scontata. Un grande evento come il matrimonio necessita di una regia a 360 gradi e di una concentrazione tenace e costante. Il wedding planner ideale per ogni sposa è colei o colui che ha la giusta amalgama di competenza, preparazione e tecnica. Non è la ricetta di una pozione magica, organizzare un matrimonio è piuttosto qualcosa di simile al comporre musica: con poche note possiamo creare un piccolo capolavoro ed ogni sposa potrà cercare il proprio “autore” preferito».

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