Wedding Entrepreneur Bootcamp, a settembre il campo di addestramento per i professionisti del Matrimonio

Dal 26 al 30, in Puglia, Wedding Entrepreneur Bootcamp: quattro giorni di formazione teorica e pratica per imprese e start-up di settore. Ad organizzare l’evento, Ines Pesce: «Titolari e marketing manager di atelier, Wedding Planner, Flower designer, direttori di strutture, fotografi, ecc. Possono partecipare tutti coloro che hanno maturato l’esigenza di individuare una soluzione per il proprio Wedding business».

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Si chiama Wedding Entrepreneur Bootcamp e il nome dice già tutto: non un corso di formazione, ma un vero e proprio campo di addestramento per i professionisti del Matrimonio in grado di fornire strumenti, risorse e conoscenze pratiche per migliorare la propria azienda. «I professionisti saranno messi in condizione di applicare immediatamente la formazione teorica che riceveranno», sottolinea Ines Pesce, mente e cuore della 4 giorni nonché titolare dell’agenzia Daruma for Wedding.

Già, perché, come per ogni campo di addestramento che si rispetti, i partecipanti torneranno a casa avendo acquisito e definito un modello di business che consentirà loro di impostare la propria strategia di marketing, ma anche avendo imparato a dosare tutti i canali del marketing stesso.

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Wedding Entrepreneur Bootcamp: mix di teoria e pratica

Così, per i Wedding Planner  e i fotografi, passando per i titolari e i marketing planner di atelier e strutture che ospitano matrimoni e continuando, ancora, con figure come i Flower designer, dal 26 al 30 settembre prossimi, si apriranno le porte del Gattarella resort, a Vieste, in Puglia.

Tra il mare e la collina, su un’area di 15 ettari del Parco Nazionale del Gargano, infatti, andrà in scena la prima edizione di Wedding Entrepreneur Bootcamp, pensato appunto per professionisti del matrimonio sia in fase di start-up che di rebranding.

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Il corso a Vieste: 4 giorni di teoria e pratica

Cinque gli asset su cui si baseranno i quattro giorni di formazione teorica e pratica (scopri il programma completo e come iscriverti):

  1. Business Mindset, ossia le linee guida e gli strumenti per poter trovare il corretto approccio verso il proprio Wedding business e cominciare ad impostare la propria attività.
  2. Marketing Strategy, per conoscere le potenzialità e criticità del proprio business, così da giungere alla definizione degli obiettivi per il 2019 e il piano operativo per perseguirli nell’anno successivo.
  3. Sport&Health, perché «è dovere di ogni professionista garantire il benessere mentale proprio e dei propri clienti», sottolinea Ines Pesce.
  4. Lifestyle, delle vere e proprie pause di intrattenimento, relax, musica e pubbliche relazioni, che consentiranno ai partecipanti di interagire tra loro, con i professori e con ospiti speciali.
  5. Project Work, l’ultima parte del percorso, quella pratica. Affiancati dai professionisti di Daruma for Wedding, i partecipanti riusciranno a definire al meglio il loro modello di Wedding business vincente e le strategie per lanciarlo e spingerlo al massimo.

Ines Pesce: “Attenzione alla concorrenza, è cambiata”

Ines, se dovessi definire cosa è il “tuo” Bootcamp, come lo spiegheresti?
«Il Wedding Entrepreneur Bootcamp è, alla lettera, un campo di addestramento per gli imprenditori del matrimonio, dunque un formato nuovo che punta tutto su Wedding Marketing e imprenditorialità. Credo che sia eccezionale soprattutto per le finalità formative: metterà i professionisti che vi parteciperanno in condizione di applicare la formazione teorica ricevuta nei quattro giorni. Così, ogni professionista potrà acquisire e definire il proprio modello di business e impostare una strategia di marketing da impiegare già dall’indomani».

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Guai, dunque, a scambiarlo con un tradizionale corso per Wedding Planner…
«Esatto, perché io non lo sono e perché al Web (acronimo di Wedding Entrepreneur Bootcamp, ndr) non si viene per imparare una professione, come quella del Wedding Planner appunto, ma per lasciarsi veicolare verso un business di successo. Insomma, aiuteremo gli imprenditori, già affermati o in fase di start-up, a individuare criticità e opportunità del proprio mercato, ma anche la strategia per raggiungere e portare avanti gli obiettivi. La differenza tra bootcamp e corso formazione sta proprio in questo: nella possibilità di attuare immediatamente ciò che viene appreso durante le ore di teoria».

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Chi può partecipare, dunque?
«Tutti gli imprenditori o aspiranti tali, tutti i professionisti del matrimonio. E intendo, dunque, titolari e marketing manager di atelier, Wedding Planner, Flower designer, direttori di strutture, fotografi, ecc. Possono partecipare tutti coloro che hanno maturato l’esigenza di individuare una soluzione per il proprio Wedding business ma che, per diversi motivi, ad oggi non vogliono delegare all’esterno questo aspetto».

Perché Vieste e la Puglia?
«Perché questo è l’anno della Puglia, indicata da Forbes come una delle meraviglie da visitare in Italia. E perché è la mia terra».

Non sei una Wedding Planner e questo è chiaro. Sei, invece, un’esperta di marketing e comunicazione nel mondo del Wedding: qual è il tuo percorso? 
«I Wedding Planner rappresentano piuttosto la maggior parte dei miei clienti. Sono, infatti, l’unica consulente marketing specializzata nel settore del Matrimonio. Nasco come Pr, mentre studiavo Giurisprudenza. Subito dopo la laurea, ho preso un Master in Marketing, Comunicazione ed Event Management a Londra e quando sono tornata in Italia ho cominciato a lavorare con l’estero: proprio da lì ho intuito il forte interesse degli stranieri per il nostro Paese e l’italianità in generale. Dunque, mi sono avvicinata prima al Destination Wedding Market e poi al Wedding Market. E sono stata una dei primi a farlo».

Ad oggi, quale pensi sia il maggiore “gap” che devono affrontare i professionisti che lavorano nel Matrimonio?
«La mancanza di un approccio imprenditoriale, perché la maggior parte è composta di liberi professionisti, dunque realtà non strutturate: per far quadrare un’azienda bisogna avere il giusto approccio, altrimenti non si possono fare né business né fatturato».

Che futuro vedi (intendo, se le cose continuano ad andare così come vanno) e quale vorresti per l’industria del Wedding?
«Il professionista del Wedding un decennio fa conosceva la propria concorrerenza e poteva monitorarla in tempo reale. Oggi, vista la globalità del mercato, non è più possibile monitorare tutti i competitor. Il sopravvento del digitale, in ogni ambito, ha messo in competizione professionisti che non necessariamente insistono sullo stesso territorio. Questa dinamica, di fatto, contrappone aziende grandi e piccole, perché anche i marchi minori ora si trovano a competere con i grandi nomi del Wedding».

Confronto Italia-Estero: c’è molto da fare nel nostro Paese?
«Non mi sento di dire che il nostro Paese è indietro rispetto al resto del mondo, ma sicuramente l’idea di fare le cose in un certo modo non ci appartiene di default. Sono davvero pochi i professionisti che cominciano la propria attività partendo dalle basi e cioè: 1. Mi predispongo ad investire per i primi 3 anni; 2. Mi rivolgo a dei professionisti che mi guidino nella fase di start-up; 3. Apro una Partita Iva e mi muovo come un professionista vero. Oggi, però, il professionista del matrimonio italiano deve darsi una scossa, altrimenti rischia l’estinzione».

Per informazioni e contatti, visitate il sito di Daruma for Wedding.

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