Dal marchio di garanzia alla formazione, presentata una mozione a sostegno del Wedding

Azioni coordinate tra le regioni per promuovere, a livello nazionale ed estero, il settore dei matrimoni e degli eventi privati.

Il consigliere delle Regione Toscana, Marco Landi, ha presentato una mozione con le richieste degli operatori che hanno partecipato alla convention di Federmep.

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Riconoscimento formale della filiera dei matrimoni e degli eventi privati, percorsi di formazione del personale, promozione dell’Italia del Wedding all’estero. E, ultima ma non ultima, la citazione di un marchio di garanzia per gli eventi.

Sono questi alcuni dei punti al centro della mozione presentata alla giunta della Regione Toscana dal consigliere Marco Landi, dopo aver raccolto le richieste degli operatori del settore in occasione della convention di Federmep a Montecatini.

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Un testo che punta ad impegnare sia la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che il Governo centrale.

Presentata alla Regione Toscana una mozione a sostegno del Wedding

“Il comparto dei matrimoni e degli eventi privati rappresenta un’eccellenza italiana riconosciuta sul territorio nazionale e all’estero – si legge nel testo della mozione firmata da Marco Landi – che contribuisce non solo all’economia del settore, ma anche all’indotto turistico, enogastronomico, dell’artigianato”.

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Un indotto, proprio questo, che valorizza “i territori, le produzioni e le culture e in ultimo a creare identità sociale”, aggiunge.

Via Federmep

Matrimoni ed Eventi, tutte le richieste per Governo e Regioni

Così, partendo proprio dalle richieste avanzate dai professionisti che hanno partecipato alla due giorni organizzata da Federmep a Montecatini Terme, il consigliere Landi chiede alla Giunta della Regione Toscana di farsi promotrice:

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  • presso la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dell’istituzione di un tavolo di coordinamento che promuova iniziative volte al riconoscimento formale del settore e alla promozione delle singole regioni come mete di iMatrimoni ed Eventi di destinazione;

  • verso il Governo, per l’istituzione di un tavolo tecnico sulla filiera dei Matrimoni e degli Eventi privati, che ha come obiettivo quello di favorire la conclusione dell’iter avviato dal precedente governo su questioni come la creazione di un codice Ateco secondario per gli operatori economici della filiera; ma anche di raccogliere ed elaborare sistematicamente i dati economici della filiera per individuare azioni a suo sostegno.
Via Federmep

Tra le varie richieste, poi, salta all’occhio la proposta di Landi di creare “un marchio di garanzia sul modello Made in Italy”, così come di “percorsi di qualificazione del personale, con particolare riferimento a giovani e donne”.

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Federmep, Serena Ranieri: “Le istituzioni accompagnino il settore”

“I numeri del 2022 e le stime per il 2023 – ricorda la presidente di Federmep, Serena Ranieri – ci dicono di una forte ripresa della domanda di matrimoni ed eventi sul nostro territorio”.

Serena Ranieri, presidente Federmep

E in effetti, stando ai dati elaborati dal Centro studi turistici di Firenze e resi noti dal Convention Bureau Italia, nel 2022 il giro di affari intorno al Destination Wedding nel Belpaese ha sfiorato quota 600 milioni di euro. Con 11 mila matrimoni di stranieri celebrati.

“Una crescita che le istituzioni possono accompagnare – aggiunge Ranieri – per aiutare gli operatori economici del settore a tenere alto il nome e l’immagine del brand Italia, per citare le parole del ministro Santanchè”.

La filiera del Wedding “nel Piano strategico del Turismo 2023-2027”, l’annuncio di Santanché

Proprio il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, infatti, ha concluso la convention di Federmep dello scorso maggio inviando un messaggio pro attivo nei confronti del comparto.

Via Federmep

La filiera del Wedding è “un importante volano per l’intero settore turistico, che abbiamo deciso di inserire nel Piano strategico del Turismo 2023-2027”, ha annunciato

“Penso ad una grande campagna promozionale mirata al cliente straniero per promuovere l’Italia come meta di matrimonio ‘da sogno’ – si legge in conclusione -, non solo nelle grandi città, ma anche nei borghi, nelle città meno note ma altrettanto belle di cui è costellato il nostro Paese”.

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