Torna a Palermo SMODA 2025.
La sesta edizione della sfilata-performace, martedì 8 luglio alle 21, porterà sulla scalinata del Teatro Massimo la moda underground, tra arte, impegno sociale e performance teatrale: quest’anno con creazioni che strizzano l’occhio anche alla moda sposa. (in cover, foto via ufficio stampa)
Un rituale collettivo, una ribellione creativa, un manifesto vivente.
SMODA 2025, la sfilata-performance simbolo dello spirito underground di Palermo, è pronta ad inondare ancora una volta la città con la sua energia.
Protagonisti studenti, stilisti indipendenti e visioni radicali che veicolano attraverso la moda pensiero, provocazione e riflessione sociale.
La sesta edizione si annuncia ancora più audace, con un tema dal forte impatto simbolico: La Tavola del Potere, ponendo al centro del dibattito il ruolo della donna contro il patriarcato.
Smoda 2025, il tema dell’edizione contro le ipocrisie moderne
Giunta alla sesta edizione, SMODA si conferma un appuntamento irrinunciabile per la scena underground di Palermo.
Il progetto di @skip_la_comune e dell’Associazione Punta Comune, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Palermo, nato per rompere gli schemi e far emergere la moda oltre la superficie, si fa interprete di un linguaggio che mescola arte, teatro, critica sociale e sperimentazione radicale.
Il tema di quest’anno porta l’attenzione ai vizi e alle contraddizioni del nostro tempo, impersonate da sei figure animali metafora di avidità, narcisismo, controllo, menzogna, egocentrismo e violenza che guideranno il pubblico attraverso tre atti narrativi: Dominio, Rivelazione, Crollo.
Una messa in scena che smaschera la finzione del potere, accompagnandolo fino al suo crollo definitivo, guardando alla donna come figura-chiave opposta al patriarcato.
Come in un teatro a cielo aperto, ogni gesto, ogni abito, ogni movimento in passerella si trasforma in linguaggio poetico e politico.
“Smoda non è una semplice sfilata, ma è un manifesto visivo, un rito collettivo che rifiuta la moda come consumo per riappropriarsene come atto di pensiero, resistenza e verità. Ogni abito è un grido o un sussurro, ogni passo in passerella è una presa di posizione”, sottolinea Skip, Art Director dell’evento.
Studenti e stilisti professionisti, le collezioni in passerella al Teatro Massimo
A sfilare saranno gli studenti del Corso di Progettazione della Moda dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, guidati dal docente e designer Sergio Daricello.
Le loro collezioni porteranno in scena storie personali, cambiamenti sociali, sperimentazioni sui materiali, con un’attenzione particolare alla sostenibilità, alla fluidità di genere e alle culture ibride.
Cuciture come cicatrici, intrecci che si fanno metafora di condivisione, creazioni che interpretano una donna forte, indipendente, tra luci e ombre con un occhio anche alla moda sposa.
Accanto a loro, una selezione di stilisti professionisti interpreterà lo stesso tema, in un dialogo generazionale che utilizza il corpo come mezzo espressivo, politico, ribelle.
L’ingresso è gratuito, aperto a tutta la città e a tutti coloro che interpretano la moda come atto di libertà.
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