Dal matrimonio di Jeff Bezos a Venezia al dibattito sull’uso degli edifici storici per gli eventi privati: Tommaso Corsini, ideatore e CEO di WIM e fondatore di Corsini.Events, interviene per restituire valore e complessità ad un settore sempre più importante per l’economia italiana. (in cover, foto via ufficio stampa)
Le nozze più attese dell’anno, quelle del fondatore di Amazon, hanno riacceso le polemiche.
L’unione tra Jeff Bezos e Lauren Sánchez, che sarà celebrata nei prossimi giorni a Venezia con un evento stimato in oltre 30 milioni di euro, ha scatenato un acceso dibattito pubblico sull’uso delle città d’arte e del patrimonio storico italiano per eventi privati di grande portata.
Ad intervenire anche Tommaso Corsini, in qualità di fondatore e CEO di WIM.
Matrimonio di Jeff Bezos a Venezia: oltre le polemiche, il valore del settore eventi
Da una parte le accuse – spesso forse troppo semplicistiche – di “appropriazione” da parte delle élite, dall’altra una realtà concreta e spesso ignorata: gli eventi privati rappresentano un motore economico, culturale e strategico per l’Italia, capace di coinvolgere migliaia di professionisti, attivare micro-imprese specializzate e contribuire, in modo diretto, alla conservazione dei beni culturali.
Interviene sul tema è Tommaso Corsini, fondatore di Corsini.Events e ideatore di WIM – We Inspire Memories, piattaforma di riferimento per il comparto degli eventi privati in Italia, con un’argomentazione che intende restituire dignità e cambiare la prospettiva su un settore che, ad oggi, vale oltre 15 miliardi di euro all’anno.
“Confondere l’over tourism con un evento privato è un errore grave – ha commentato-. Non sono 250 ospiti ben gestiti a compromettere il futuro di Venezia. Il problema non è l’élite, ma la mancanza di una strategia complessiva nella gestione dei flussi turistici”.
Destination Wedding, motore per le imprese del settore eventi
Il matrimonio di Bezos non ha solo attirato l’attenzione dei media, ma attivato anche un circuito di decine di imprese locali (fornitori tecnici, servizi di sicurezza, maestranze logistiche, allestitori etc.) e ha coinvolto alcune delle più prestigiose location storiche della Serenissima, scelte con cura e valorizzate attraverso un’organizzazione impeccabile.
A firmare l’evento, infatti, è stata Lanza & Baucina, società con sede a Londra fondata da due italiani, già artefice di celebri matrimoni vip, tra cui quelli di George Clooney e Salma Hayek.
“Il loro è da sempre un approccio sostenibile e rispettoso del contesto urbano – dice Corsini -, fondato sull’impiego di fornitori locali e sulla tutela del patrimonio”.
E aggiunge: “Senza i matrimoni di destinazione, le produzioni private e gli eventi aziendali internazionali – prosegue Corsini – migliaia di beni culturali italiani, pubblici e privati, non sarebbero in grado di sopravvivere. Sono gli eventi privati – regolati e responsabili – a garantire oggi la manutenzione e la valorizzazione di decine di luoghi straordinari. Criminalizzarli in questo modo è non solo miope, ma pericoloso”.
Nuovo mecenatismo, il ruolo economico della filiera dei matrimoni
Il fenomeno, tra l’altro, non è nuovo. Dalla Versailles del Re Sole ai palazzi dei Maharaja indiani, la storia dell’arte è sempre stata scritta anche grazie al sostegno di privati illuminati.
Oggi quei mecenati sono le coppie, spesso straniere, che scelgono l’Italia per celebrare i loro momenti più importanti.
Un settore fatto di eccellenza, artigianalità e visione, popolato da oltre 50.000 imprese, la maggior parte piccole o piccolissime ma ad altissimo tasso di specializzazione. Professionisti del wedding e dell’event planning, florist designer, light designer, sound engineer, chef, artigiani e costumisti. È una filiera che funziona, che crea valore, e che merita di essere riconosciuta come tale.
Con la sua piattaforma WIM, Tommaso Corsini si fa portavoce di questa comunità, promuovendo dialogo, analisi e visione condivisa tra gli attori del settore.
“È il momento di distinguere tra consumo indiscriminato e valorizzazione sostenibile. E gli eventi privati, se ben progettati, sono parte integrante della seconda categoria – conclude –. In un’Italia che troppo spesso ostacola chi porta eccellenza, dobbiamo iniziare a proteggere e sostenere chi, con etica e professionalità, rende vivo il nostro patrimonio”.
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