Documenti matrimonio, la Guida per non avere più paura della burocrazia

Quali documenti matrimonio ti servono per sposarti? Tutto dipende dal tipo di unione e dal rito! Ecco, per te, la Guida ai documenti per le nozze più completa che puoi trovare sul web.

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Dal matrimonio concordatario a quello civile, dall’unione solo religiosa a quella acattolica, dalle nozze gay ai matrimoni all’estero, qui rispondiamo ad ogni tuo dubbio. Leggere per credere 🙂  


Sogno vs. realtà. Così è il matrimonio, soprattutto quando si parla di documenti per le nozze! 

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Se da un lato, sei già immersa nelle tue fantasie, lì a pensare all’abito, all’allestimento della location, ai regali per gli ospiti e ai vestiti delle tue damigelle; dall’altro, devi fare i conti (oltre che con il budget per le nozze!) con i documenti matrimonio necessari per lo svolgimento del rito.

Documenti matrimonio: la Guida completa

Niente paura. In questo articolo ti aiutiamo a districarti con la burocrazia, qualsiasi sia il tipo di matrimonio con cui ti sposerai.

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Dalle nozze solo religiose a quelle in chiesa ma con rito concordatario, dall’unione civile all’unione acattolica, dalle nozze gay a quelle per chi è già divorziato o celebrerà un matrimonio misto, qui trovi tutte le risposte che stai cercando. 

Che documenti servono per il matrimonio? Dipende dal rito!

Va da sé, dunque, che l’elenco dei documenti che servono per il matrimonio dipende dal tipo di unione, dal rito con cui avete deciso di celebrarla, ma anche da eventuali necessità ed esigenze più particolari e strettamente legate alla storia della vostra coppia.  

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In base a tutto questo cambieranno gli iter burocratici e anche gli istituti dove richiedere i documenti necessari per lo svolgimento delle nozze.

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Ecco cosa troverai in questa Guida ai documenti matrimonio:

Indice

  1. Documenti per matrimonio religioso concordatario
  2. Documenti matrimonio solo religioso
  3. Documenti per matrimonio civile e pubblicazioni di matrimonio
  4. Promessa di matrimonio
  5. Matrimonio religioso dopo quello civile
  6. Tempi e durata dei documenti per matrimonio (religioso e civile)
  7. Documenti testimoni di nozze
  8. Documenti seconde nozze
  9. Documenti matrimonio misto
  10. Documenti matrimonio gay
  11. Documenti matrimonio acattolico
  12. Documenti matrimonio all’estero 
  13. Documenti per datore di lavoro
In questa foto due fedi nuziali nella mano di una donna, che con l'altra tiene anche un bouquet da sposa

Se insieme al tuo compagno avete deciso di celebrare un matrimonio religioso con rito cattolico, hai 3 possibilità:

  1. Sposarti direttamente in chiesa, optando per il matrimonio con rito concordatario: ciò significa che il rito religioso assume anche valore civile, per cui al termine della cerimonia l’unione sarà valida sia per la Chiesa che per il Comune.
  2. Sposarti con un matrimonio solo religioso, quindi che non ha alcuna efficacia dal punto di vista civile e legale. 
  3. Sposarti in chiesa dopo aver celebrato un matrimonio civile.  

Nei prossimi paragrafi analizzeremo tutti e tre questi casi, partendo dal rito concordatario, che è quello più diffuso tra le coppie di sposi.  

Documenti matrimonio religioso con rito concordatario

Cominciamo subito col dire cos’è il matrimonio concordatario: si tratta a tutti gli effetti di un normale matrimonio cattolico svolto con rito religioso, ma che ha anche validità civile

Sostanzialmente, il rito nuziale viene celebrato in Chiesa dal sacerdote che, al termine della messa, leggerà agli sposi gli articoli 143, 144 e 147 del Codice Civile.

Entro 5 giorni dall’avvenuto matrimonio, poi, dovrà essere sempre il sacerdote a redigere l’atto di matrimonio in doppia copia originale e inviarne una copia all’ufficiale di Stato Civile del Comune che procederà così alla trascrizione dell’avvenuta unione nei registri comunali.   

Tutto questo è reso possibile da un accordo tra Stato e Chiesa, il cosiddetto “Accordo di revisione del Concordato lateranense (Accordi di Villa Madama)”, stipulato nel 1984.

In questa foto le mani degli sposi durante lo scambio delle fedi in un matrimonio cattolico in chiesa

Se la tua intenzione è di sposarti in Chiesa con un matrimonio religioso ma riconosciuto contemporaneamente anche dalla legge (con i suoi diritti e doveri), il rito concordatario è la soluzione più pratica che fa al caso tuo!

Ecco, allora, la lista dei documenti per il matrimonio religioso concordatario di cui avrai bisogno:

  • certificati di nascita;
  • certificati di residenza*;
  • certificati di cittadinanza*;
  • stato civile*;
  • copie della carte d’identità;
  • certificati di battesimo ad uso matrimonio, rilasciato da non più di sei mesi;
  • certificati di Cresima;
  • prova di Stato Libero Ecclesiastico della persona;
  • attestato di frequenza del corso prematrimoniale;
  • nulla osta della Curia, solo nel caso vogliate celebrare le nozze in un Comune in cui non avete la residenza o in una parrocchia diversa dalla vostra.

* Puoi anche recuperare il cosiddetto “certificato unico o contestuale”, che contiene residenza, stato civile e cittadinanza.

Attestato di frequenza al corso prematrimoniale

Tra i documenti che ti servono per il matrimonio religioso, c’è sicuramente l’attestato di frequenza del corso prematrimoniale. Si tratta di un passaggio fondamentale e propedeutico per procedere allo svolgimento delle nozze con rito cattolico.

Il corso prematrimoniale consiste in una serie di incontri che tu, il tuo futuro marito e altre coppie di futuri sposi avrete con il sacerdote che celebrerà i vostri matrimoni. Un vero e proprio cammino di formazione spirituale e non solo.

Durante il percorso, infatti, ad affiancare il sacerdote ci saranno professionisti quali psicologi, avvocati, teologi, ecc: l’obiettivo è mostrare e discutere con i futuri sposi della vita di coppia, dei suoi lati più belli, ma anche delle problematiche in cui si potrà incappare e di come risolverle.

Generalmente, il corso prematrimoniale è composto da 6 a 10 incontri, di una o due ore ciascuno, a cui partecipare una o due volte a settimana. In media, dunque, la durata è di 3 mesi. La partecipazione è gratuita.

I documenti che ti verranno richiesti durante il corso prematrimoniale sono:

  • certificato di Battesimo (da richiedere alla/e parrocchia/e in cui siete stati battezzati);
  • certificato di Cresima (se tu o il tuo compagno non siete cresimati, dovete provvedere!).

Al termine del corso prematrimoniale, riceverete il vostro attestato di partecipazione.

Giuramento e Modello X

Dopo il corso prematrimoniale, tu e il tuo futuro marito dovrete presentare i documenti religiosi e civili al parroco o al sacerdote, che potrà così istituire la vostra pratica matrimoniale (la cosiddetta “Prima richiesta”).

Il passaggio immediatamente successivo è il Giuramento, anche detto Consenso matrimoniale, oppure “processino” o “processetto”: il parroco chiamerà a colloquio personale privato te e il tuo futuro marito, separatamente. 

In questo modo potrà accertarsi che la scelta di sposarvi è presa da ognuno di voi in maniera libera e volontaria, che avete ben compreso il passo che state per compiere e che siete nella predisposizione d’animo giusta per farlo. Insomma, che avete la stessa visione della vita coniugale e le stesse aspettative. 

Durante il processino, il parroco controllerà anche la validità dei vostri documenti: certificati di battesimo e cresima, attestazione della frequenza al corso prematrimoniale.

È a questo punto, allora, che preparerà le pubblicazioni religiose (una per la tua parrocchia e una per quella del tuo fidanzato, se diverse) e ti consegnerà il Modello X, cioè la richiesta di pubblicazioni da farsi alla Casa Comunale. 

Il Modello Dieci è necessario per poter fare la promessa di matrimonio in Comune (ne parliamo meglio sotto!) e procedere così alle pubblicazioni civili.

In questa foto due fedi nuziali su un vassoio dorato

Se ti sposi in una chiesa diversa da quella di appartenenza

Avete deciso di sposarvi in chiesa, ma non in quella di appartenenza tua o del tuo compagno? Ecco cosa fare e quali sono i documenti per un matrimonio religioso fuori diocesi, cioè in un’altra parrocchia. 

  1. Rivolgiti al parroco della tua parrocchia di appartenenza e chiedigli di poterti sposare in un’altra chiesa. 

  2. Insieme a lui compila la domanda con la tua richiesta di celebrazione in altra parrocchia, corredata da Stato dei documenti e posizione matrimoniale. 

  3. Il parroco, un suo incaricato oppure tu o il tuo futuro marito dovrete portare domanda e documenti alla Curia Vescovile per ricevere il nulla osta di trasferimento della celebrazione in altra parrocchia. Considera le spese di cancelleria. 

  4. Una volta che i documenti sono stati controllati e vidimati dalla Curia, quindi che hai ottenuto il nulla osta per il matrimonio, l’intera documentazione viene riportata al parroco che ha istruito la pratica.

  5. Al parroco che ha istituito la tua pratica matrimoniale dovrai consegnare anche il certificato di avvenute pubblicazioni civili.

  6. A questo punto, una copia dello stato dei documenti, il nulla osta della Curia e l’originale delle pubblicazioni fatte in Comune dovranno essere consegnati al parroco della chiesa in cui si celebrerà effettivamente il matrimonio. Verifica se a questa consegna devi pensarci tu, il parroco che ha istituito la pratica matrimoniale o se sarà direttamente la Curia ad occuparsene.

Documenti matrimonio solo religioso

Come ti abbiamo detto, la forma più comune di matrimonio in Italia è quella religiosa con rito concordatario: cioè, nozze celebrate in Chiesa ma con trascrizione civile immediata.

Hai anche la possibilità, però, di scegliere il matrimonio solo religioso, quindi valido per la Chiesa ma non per il Comune

Questo significa che, dopo la cerimonia cattolica, non ci sarà la trascrizione dell’unione nei pubblici registri: in sostanza, sarete sposati davanti a Dio, ma non per la legge. Niente effetti civili, dunque.  

Se questo è il tuo caso, i documenti necessari per un matrimonio solo religioso sono:

  • certificato di battesimo ad uso matrimonio, rilasciato da non più di sei mesi;
  • certificato di Cresima;
  • prova di Stato Libero Ecclesiastico;
  • attestato di frequenza del corso prematrimoniale;
  • certificati di nascita;
  • certificato Contestuale, che comprende residenza, cittadinanza e lo stato civile.

📌  Visto che la forma ordinaria del matrimonio in Italia è quella del matrimonio concordatario, per il matrimonio solo religioso può essere necessario ottenere anche la licenza dell’Ordinario Diocesano. In tutti i casi, invece, serve una richiesta di licenza compilata dal parroco e che tu e il tuo compagno dovrete sottoscrivere. 

In questa foto un prete benedice una sposa durante la celebrazione di un matrimonio religioso

Documenti matrimonio civile e l’iter da seguire

Avete deciso di sposarvi con rito civile? Beh, l’iter burocratico per un matrimonio in Comune si snellisce di molto!

Il primo passo da fare è recarti all’Ufficio Matrimonio di Stato Civile del tuo Comune di residenza per presentare la “domanda di matrimonio” e richiedere così le pubblicazioni.  

Se tu e il tuo compagno/a avete la residenza in due Comuni differenti, allora ognuno di voi deve presentarsi al proprio municipio per sbrigare la pratica burocratica.

Documenti per le pubblicazioni

I documenti per le pubblicazioni, che ti serviranno quindi per procedere al matrimonio civile, sono soltanto le carte d’identità valide di entrambi.

In quest’occasione vi verrà richiesto di compilare un’autocertificazione, cioè un modulo in cui inserire le seguenti informazioni personali: 

  • Data e luogo di nascita
  • Numero del documento di identità
  • Residenza
  • Stato civile
  • Titolo di studio
  • Professione
  • Tipo di attività
  • Cittadinanza
  • Residenza dopo il matrimonio.    

Sempre questo è il momento in cui, insieme al personale incaricato del Comune, verrà stabilita la data in cui tu e il tuo compagno/a dovrete presentarvi per procedere alla Promessa di matrimonio (ti spieghiamo tutto nel prossimo paragrafo!).


Documenti per promessa di matrimonio (servono pure per il concordatario!)

La promessa di matrimonio è un vero e proprio istituto giuridico: consiste nell’ufficializzazione dell’impegno da parte dei due futuri sposi a contrarre matrimonio. Non è un contratto vincolante che obbliga alle nozze, ma è un passaggio ufficiale necessario per procedere alla pubblicazioni in Comune.

Quindi, dovrete farla sia che il tuo sia un matrimonio solo civile, sia che si tratti di un matrimonio religioso concordatario.

⭕  Attenzione a non confondere la promessa di matrimonio con le promesse nuziali: queste ultime, infatti, sono le frasi che gli sposi si scambiano durante il rito nuziale e non hanno nulla a che vedere con la promessa di matrimonio in Comune! 

In questa foto una coppia di innamorati che si bacia in un giardino

Ecco, allora, quali sono i documenti che dovrete presentare per la promessa di matrimonio, il giorno stesso in cui avverrà: 

  • Carta di identità.
  • Certificato contestuale (cittadinanza, stato civile e residenza).
  • Estratto di nascita.
  • Marca da bollo di 16 euro (se siete residenti in due Comuni diversi, allora le marche da bollo diventano due).
  • Richiesta di pubblicazione del parroco (nel caso di matrimonio religioso o concordatario).

In più:

  • e/o Marca da bollo per richiesta di matrimonio in altro Comune (se è il vostro caso).
  • e/o Copia integrale dell’atto di matrimonio precedente, corredata di annotazione della sentenza sentenza di divorzio (se uno dei due è divorziato).
  • e/o Copia integrale dell’atto di matrimonio precedente, completa di annotazione a margine della sentenza della Sacra Rota (se uno dei due è stato sposato ma ha ottenuto l’annullamento). 
  • e/o Certificato di morte (se uno dei due è vedovo).

Durante il “giuramento” al Comune non sono necessari testimoni.

Superato questo passaggio, l’incaricato comunale potrà procedere alla preparazione di tutta la documentazione necessaria per le pubblicazioni, in cui saranno indicati le vostre generalità e il luogo in cui celebrerete le nozze.  


Matrimonio religioso dopo quello civile

Nel caso di matrimonio religioso, esiste anche una terza possibilità: celebrare il rito cattolico in Chiesa dopo aver già contratto matrimonio civile. In sostanza, puoi sposarti prima in Comune e in un secondo momento (senza limiti temporali) in Chiesa

Attenzione! In questo caso, attraverso il parroco, tu e il tuo lui  dovrete anche presentare all’Ordinario del luogo una domanda per richiedere la licenza al “Matrimonio canonico di persone tra loro già sposate civilmente”.

La domanda deve contenere:

  • i motivi che hanno determinato la scelta dell’unione civile;
  • i motivi che ora determinano la richiesta del matrimonio canonico;
  • il parere motivato del parroco sulla preparazione religiosa degli sposi;
  • i nominativi e dati di battesimo di eventuali figli.

Ad essa, bisogna allegare:

  • copia del certificato di matrimonio civile;
  • domanda di dispensa dalle pubblicazioni canoniche.

➡️  Il parroco può anche chiedervi di scrivere una personale domanda all’Ordinario, così da instaurare un rapporto diretto e valorizzare il cammino di fede che avete fatto e che vi sta portando adesso a chiedere la celebrazione religiosa del matrimonio. Se proprio non volete, dovrete comunque sottoscrivere la sua richiesta di licenza.


Quanto tempo prima si fanno i documenti per il matrimonio? E quanto durano?

Se, a questo punto, ti stai interrogando su quanto tempo prima devi pensare all’iter burocratico e qual è la validità dei documenti matrimonio, ecco ciò che ti serve sapere.

Tempistiche e validità documenti per matrimonio religioso

🗓️  Ti serviranno circa 85 giorni (3 mesi) per completare l’iter per il matrimonio religioso, comprensivo di corso prematrimoniale e recupero documenti.

⏰  Rispetto alla durata e scadenza dei documenti per nozze religiose, invece, sappi che tu e il tuo futuro marito dovrete sposarvi a partire dal 4° giorno dalla fine delle pubblicazioni ed entro i successivi 180 giorni (6 mesi). Altrimenti i documenti non saranno più validi e bisognerà ricominciare la trafila burocratica da capo! 

Tempistiche e validità documenti per matrimonio civile

🗓️  In caso di matrimonio civile, ti serviranno circa 25 giorni per completare l’iter burocratico al Comune.

⏰  Anche in questo caso, i documenti per celebrare il matrimonio civile saranno validi a partire dal quarto giorno dopo la scadenza delle pubblicazioni. Dovrete sposarvi sempre e comunque entro i successivi 180 giorni (6 mesi).


Documenti testimoni matrimonio

E adesso, parliamo dei testimoni di nozze. Sia per il matrimonio religioso che per l’unione con rito civile, le uniche condizioni sono la maggiore età e la capacità di intendere e volere. 

Testimoni matrimonio in Chiesa

Nel caso di matrimonio in chiesa, sono ammessi fino a 2 testimoni per la sposa e 2 per lo sposo, per un totale di 4

Il diritto canonico consente di esercitare il ruolo di testimone di nozze anche a chi non ha sacramenti (es: non è cresimato), è ateo, cattolico non praticante, separato o divorziato. 

Chi fa il testimone può essere non residente nel Comune di celebrazione, o addirittura residente all’estero. Può anche essere straniero.

Rispetto ai documenti: sono gli sposi a presentare copie dei documenti d’identità dei testimoni presso la chiesa in cui avverrà la celebrazione. 

In questa foto uno sposo insieme ai suoi due testimoni di nozze mentre attendono l'arrivo della sposa

Testimoni matrimonio in Comune

Per il matrimonio in Comune, legge stabilisce che è possibile avere 1 testimone ciascuno, per un totale di 2.

Entrambi i testimoni dovranno essere presenti durante la celebrazione del rito civile e portare con sé e presentare i propri documenti d’identità in corso di validità.


Seconde nozze: cosa serve per il matrimonio dopo un divorzio

Uno di voi due ha già un matrimonio alle spalle? Entrambi siete divorziati, ma non volete rinunciare al vostro sogno d’amore insieme? No panic! 

Documenti per matrimonio civile dopo divorzio

Ecco quali sono i documenti per seconde nozze necessari in caso di matrimonio civile:

  • Carta di identità.
  • Certificato contestuale (cittadinanza, stato civile e residenza).
  • Estratto di nascita.
  • Marca da bollo di 16 euro (diventano 2 se siete residenti in due Comuni diversi).
  • Copia integrale dell’atto di matrimonio precedente, rilasciata dal Tribunale del Comune dove sono state celebrate le prime nozze, corredata di annotazione della sentenza di scioglimento o sentenza di divorzio (se uno dei due è divorziato).

Seconde nozze religiose, cosa serve

Se, invece, hai/avete ottenuto l’annullamento del precedente matrimonio dalla Sacra Rota, via libera al rito in Chiesa. I documenti per seconde nozze religiose necessari sono:

  • certificati di nascita;
  • certificati di residenza;
  • certificati di cittadinanza;
  • copie della carte d’identità.
  • certificato di battesimo ad uso matrimonio, rilasciato da non più di sei mesi;
  • certificato di Cresima;
  • prova di Stato Libero Ecclesiastico della persona;
  • attestato di frequenza del corso prematrimoniale;
  • nulla osta della Curia, solo nel caso vogliate celebrare le nozze in un Comune in cui non avete la residenza o in una parrocchia diversa dalla vostra;
  • copia integrale dell’atto di matrimonio precedente, completa di annotazione a margine della sentenza della Sacra Rota. La sentenza appare sul certificato di Battesimo, non appena la Sacra Rota comunica alla parrocchia in cui è avvenuto il Battesimo l’avvenuto scioglimento.

Documenti matrimonio per coniugi vedovi

Nel caso in cui uno di voi abbia perso il proprio marito/moglie, è necessario presentare:

  • carta d’identità;
  • certificato contestuale;
  • estratto di nascita;
  • marca da bollo di 16,00 euro;
  • certificato di morte del defunto coniuge, da richiedere al Tribunale del Comune in cui è avvenuto il decesso.

Legge dei 300 giorni, articolo 89 del Codice Civile

Per le donne vedove, la legge impone il divieto di seconde nozze prima di 300 giorni dalla fine del precedente matrimonio.

Questo provvedimento si chiama “lutto vedovile” ed è imposto al fine di scongiurare un’eventuale gravidanza la cui paternità sia imputabile al coniuge defunto. 

Nel caso in cui non venga rispettato il limite dei 300 giorni, allora per i futuri sposi scatta una sanzione tra i 20 e gli 82 euro. Se la donna non è incinta, può chiedere al Tribunale Civile un’autorizzazione formale a sposarsi prima del termine previsto dall’articolo 89 del Codice civile.


Documenti necessari per il matrimonio con cittadini stranieri

In questa foto le mani di due sposi con le fedi nuziali al dito: lui è afroamericano, lei caucasica

Se il vostro è un matrimonio misto, ecco i documenti richiesti al cittadino straniero da presentare al Comune:

  • documento d’identità;
  • certificato di nascita autenticato dall’Ambasciata del Paese di provenienza;
  • autocertificazione di stato libero e di residenza;
  • nulla-osta rilasciato dal Consolato o dall’Ambasciata, in cui si evince che non ci sono ostacoli al matrimonio in virtù delle leggi vigenti nello Stato di provenienza.
  • richiesta consegnata al parroco o al ministro del culto che celebrerà il matrimonio. 

Uno o più testimoni sono stranieri? Basta che presentino regolare permesso di soggiorno.

Matrimonio misto in Chiesa: ecco cosa serve

Il diritto canonico definisce “matrimonio misto” l’unione tra un/a cittadino/a battezzato/a e uno/a non battezzato/a o non credente o di altra religione non cattolica.

Se questo è il tuo caso, ecco allora cosa fare e quali documenti presentare per celebrare il matrimonio misto con rito religioso.

  • Dichiarazione per matrimoni misti, che deve essere compilata dallo sposo/a cattolico/a e con cui promette di non abbandonare la religione cattolica e si impegna ad educare i figli secondo la sua fede. 
  • Dichiarazione dello sposo/a non cattolico/a, in cui si impegna ad accettare i valori fondanti e fondamentali del matrimonio (esclusività, indissolubilità, fecondità).
  • Stato libero dei contraenti.
  • La richiesta del Parroco all’Ordinario diocesano, poiché per essere valido un matrimonio misto deve essere autorizzato dal Vescovo della propria diocesi.
  • Il decreto di licenza oppure di dispensa emesso dall’Ordinario Diocesano.

🖊️  Nel caso di un matrimonio religioso misto in cui una delle due parti è valdese oppure metodista, è previsto un modulo diverso e specifico del caso. 


Documenti matrimonio gay

Cambiano procedure e documenti, nel caso in cui tu e il tuo/a compagno/a siete dello stesso sesso e dovete, dunque, procedere con un’unione civile e la sua trascrizione nel registro delle Unioni Civili.

Il primo passo, per voi, è recarvi insieme all’Ufficio “Matrimoni e Unioni Civili” del Comune in cui desiderate sposarvi e presentare la richiesta di unione compilando un modulo chiamato “Dichiarazione Costitutiva dell’Unione Civile”. Ognuno di voi dovrà fornire:

  • nome e cognome;
  • data e luogo di nascita;
  • cittadinanza;
  • luogo di residenza;
  • insussistenza delle cause impeditive alla costituzione dell’unione civile di cui all’art.1, comma 4 della legge 76/2016.

Alla richiesta dovrà essere allegata una marca da bollo da € 16,00.

E se uno di voi due è straniero, dovrà allegare anche:

  • o il nullaosta del proprio Paese alla costituzione dell’unione civile, legalizzato dalla Prefettura della provincia del Comune in cui si celebrerà l’unione);
  • o la certificazione da parte del consolato, che attesti la libertà di stato nel caso in cui il Paese d’origine non riconosce unioni o matrimoni tra coppie dello stesso sesso.

Dopo che avrete presentato la vostra richiesta, l’ufficiale di Stato Civile redige il processo verbale in cui riporta i presupposti di legge necessari per procedere all’unione e indica identità e dichiarazioni delle parti.   

Entro 30 giorni dalla redazione del processo verbale, devono essere effettuate le verifiche sulle dichiarazioni rese dai due partner. Non appena eseguite le verifiche (quindi, al termine dei 30 giorni oppure data antecedente), l’ufficiale di Stato Civile deve obbligatoriamente comunicarlo ai richiedenti che possono, così, procedere alla loro unione civile

Nel caso di matrimonio gay, non vanno espletate le tradizionali procedure per le pubblicazioni, previste invece per il matrimonio civile o religioso concordatario. 

Dopo la celebrazione, infine, l’avvenuta unione verrà trascritta nella prima parte del registro delle Unioni Civili. 

In questa foto due donne che hanno appena celebrato il loro matrimonio gay, mentre si abbracciano sulla spiaggia vestite da sposa

Matrimonio gay all’estero 

Nel caso di matrimonio tra persone dello stesso sesso celebrato all’estero, questo potrà comunque essere trascritto nel registro delle Unioni Civili; nella seconda parte.  

Per la trascrizione di un matrimonio omosessuale celebrato fuori dall’Italia, è necessario presentare la copia autenticata o l’atto originale di matrimonio tradotto in italiano e legalizzato dal Consolato (a meno che le convenzioni stipulate tra Italia e Stato estero in questione non prevedano altre modalità).


Documenti matrimonio acattolico

Il matrimonio acattolico è una forma particolare di matrimonio civile: si tratta, infatti, di un’unione civile a tutti gli effetti, ma celebrata da un ministro di culto acattolico. Che sostituisce, cioè, l’ufficiale di Stato Civile cattolico. 

Come per la richiesta di pubblicazioni in caso di “classico” matrimonio civile, i futuri sposi devono presentare i seguenti documenti:

  • documenti d’identità validi;
  • autocertificazione con i dati personali. 

In più, devono comunicare personalmente all’ufficiale di Stato Civile:

  • la loro intenzione di contrarre matrimonio secondo il culto professato;
  • il nominativo del Ministro di culto prescelto;
  • gli estremi del decreto ministeriale con cui il Ministero degli Interni approva la nomina del Ministro di culto prescelto.   

Così, dopo l’acquisizione da parte dell’ufficio comunale dei certificati richiesti, si può procedere alla richiesta di pubblicazioni. 

✈️  Le pubblicazioni non servono nel caso in cui i due sposi siano stranieri e non risiedono o non hanno domicilio sul territorio italiano.


Documenti matrimonio all’estero 

Tu e il tuo partner siete italiani ma, da sempre, sognate di sposarvi all’estero… È più “semplice” a farsi che non a dirsi 😉 

La prima cosa da sapere, come riportato sul sito del Ministero degli Affari Esteri, è che i cittadini italiani che si sposano all’estero non devono fare le pubblicazioni di matrimonio, a meno che a chiederle non sia il Paese in cui intendono convolare a nozze.

Sul fronte documenti per matrimonio all’estero:

  • se il matrimonio si celebra in uno dei Paesi aderenti alla Convenzione di Monaco del 1980 (Austria, Germania, Grecia, Lussemburgo, Moldova, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svizzera, Turchia), basterà produrre il “Certificato di capacità matrimoniale”. Questo documento non deve essere né legalizzato né tradotto e vi sarà rilasciato dal Comune di residenza qui in Italia.

  • se, invece, tu e il tuo futuro marito/moglie vi sposate in uno Stato non aderente alla convenzione, le autorità estere potranno chiedervi un’attestazione di assenza di impedimenti per contrarre matrimonio. Questa attestazione va richiesta alla Rappresentanza diplomatico-consolare italiana nella cui circoscrizione territoriale si celebra il matrimonio, anche se siete residenti in Italia o in altra circoscrizione estera.

Trascrizione atto di matrimonio celebrato all’estero 

Per avere valore in Italia, il matrimonio celebrato all’estero deve essere trascritto presso il Comune italiano competente.

Due le possibilità:

  1. Fornire l’atto di matrimonio in originale emesso dall’Ufficio dello Stato Civile estero(legalizzato e tradotto) alla Rappresentanza diplomatico-consolare, che a sua volta lo trasmetterà in Italia per la trascrizione nei registri di Stato civile del Comune.
  2. Presentare l’atto di matrimonio, debitamente legalizzato e tradotto, direttamente al Comune italiano di appartenenza (ai sensi dell’art. 12, comma 11, del DPR 396/2000).

Documenti matrimonio per datore di lavoro

Concludiamo questa lunga e completa Guida ai documenti per il matrimonio, parlando di uno dei diritti che, generalmente, spetta alle coppie che si sposano: il congedo matrimoniale.

Si tratta della possibilità di fruire di un massimo di 15 giorni di assenza retribuita dal lavoro, a patto che il matrimonio abbia anche validità civile. Può essere richiesto anche in caso di seconde nozze, dopo un divorzio o la perdita del coniuge precedente.    

Tranne che per alcune specifiche categorie di lavoratori, a pagare l’assegno per il congedo matrimoniale è in parte l’Inps e in parte il datore di lavoro. Ecco i documenti che dovrai presentare al tuo principale:

🚦 Se non sei in possesso del certificato di matrimonio, puoi allegare un certificato rilasciato dall’autorità religiosa o una dichiarazione sostitutiva autenticata, purché successivamente ti impegni a consegnare la documentazione prescritta.

In questa foto una coppia di innamorati mentre scherza sulla spiaggia di un'isola tropicale

Congedo matrimoniale per lavoratori disoccupati 

Per i lavoratori disoccupati, la domanda di congedo matrimoniale dovrà essere inviata online sul sito Inps. Ad essa bisognerà allegare:

  • dichiarazione comprovante lo stato di disoccupato alla data del matrimonio o la relativa documentazione;
  • dichiarazione comprovante lo stato di coniugato e contenente gli estremi del matrimonio;
  • dichiarazione relativa al rapporto di lavoro non impiegatizio, di almeno 15 giorni nei 90 precedenti la data del matrimonio, alle dipendenze di aziende industriali, artigiane e cooperative;
  • copia dell’ultima busta paga.

Congedo matrimoniale per lavoratori non Inps

Come anticipato, non è sempre l’Inps a corrispondere l’assegno di congedo matrimoniale. Ecco i casi in cui la retribuzione ricade tutta sul datore di lavoro: 

  • aziende industriali, artigiane, cooperative e della lavorazione del tabacco con qualifica di impiegati, apprendisti impiegati e dirigenti;
  • aziende agricole;
  • commercio, credito e assicurazioni;
  • enti locali e statali;
  • aziende che non versano il relativo contributo alla Cassa Unica Assegni Familiari (CUAF).

Se tu o il tuo futuro marito rientrate in questa casistica, dovete fare apposita domanda su carta intestata da presentare presso l’ufficio competente della vostra azienda o al datore di lavoro.

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